

04 Novembre
Rosemary Perna
News
La mediazione commerciale internazionale è una risorsa preziosa per le parti in causa provenienti da Paesi diversi che desiderano risolvere le loro controversie commerciali internazionali.
Il vocabolo più corretto nella lingua italiana per definire questa tipologia di controversie è “transnazionale”, ovvero liti tra soggetti privati che superano i confini nazionali, altresì definibili come “transfrontaliere” e da distinguere dai conflitti tra Stati o enti pubblici di diversa appartenenza statale ai i quali ci si riferisce con la parola “internazionali”.
Lavorare come mediatore internazionale o transnazionale richiede un’ampia combinazione di qualità e competenze. La comunicazione empatica in un ambiente internazionale significa non solo avere fiducia nella lingua utilizzata, ma anche essere in grado di andare oltre la lingua parlata e sapere gestire le differenze culturali dei partecipanti così da aiutare le parti in lite a comprendersi reciprocamente, superando le barriere linguistiche e culturali.
Un ambiente adeguato, accogliente e protetto, unitamente alla guida di un professionista dalle competenze adeguate nella risoluzione delle controversie internazionali, consente alle parti di discutere la loro questione e di trovare insieme una positiva soluzione, risparmiando tempo e denaro per la loro attività ed evitando le complicazioni tipiche dei processi internazionali, come le richieste incrociate di risarcimento e l’identificazione della giurisdizione e della legge applicabile. Nel merito i contenziosi commerciali internazionali sorgono su aspetti riguardanti i tempi di consegna e la qualità delle merci, proprietà intellettuale (Marchi, brevetti, copyright), termini e modalità di pagamento ed in genere la interpretazione di norme contrattuali soprattutto quando non correttamente dettagliate.
Con riguardo al contratto di compravendita tra soggetti commerciali di nazionalità diversa è possibile in fase contrattuale fare riferimento agli “Incoterms” (International commercial terms), termini contrattuali elaborati dalla camera di commercio internazionale e la cui prima edizione risale al lontano 1936. Tali termini consentono una regolamentazione standard. Tuttavia nella fase di stesura dei contratti è possibile che essi necessitino degli adattamenti ai casi concreti. Lo studio di tale adattamento è sempre consigliabile al fine di evitare l’insorgere di controversie derivanti da una omessa previsione del caso specifico. Ove tali contrasti interpretativi sorgano la mediazione commerciale internazionale può rivelarsi un utile strumento di soluzione.
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