Mediazione-civile-d.lgs-28-2010

Arretrati civili

Il presidente dell’OUA, Avv. De Tilla, condivide l’idea del ministro Severino di creare delle “task force temporanee di tre elementi, con un giudice e due avvocati” con l’obiettivo di smaltire gli arretrati civili. In un’intervista a “La Stampa” De Tilla spiega che si tratta di una buona soluzione ma, avverte, gli avvocati che partecipano alle task force debbono essere all’altezza del ruolo e “vanno fissati alcuni principi di fondo” come “l’indipendenza, la selezione e la retribuzione. Il primo punto è che gli avvocati entrino a fare parte delle task force devono lasciare la libera professione, cioè si devono sospendere dall’Albo.
Ovviamente per fare ciò devono essere retribuiti adeguatamente anche sotto l’aspetto previdenziale, perchè non sarebbe giusto ignorare che sono iscritti alla Cassa forense. A quel punto sarebbe scongiurato il conflitto di interessi
“. Secondo il numero uno dell’OUA è necessario che la legge stabilisca anche quali cause vadano affidate alle task force e quali al giudice specializzato. In altri termini, secondo il presidente dell’OUA, non si può procedere solo con il criterio aritmetico dei tre anni di pendenza. Nella sua intervista De Tilla fa presente che è necessario investire anche sul processo telematico: eliminando il cartaceo avremmo significativi risparmi in termini di spesa e un incremento di efficienza.

Severino: da Avvocatura chiusura pregiudiziale nonostante disponibilità su riforma forense

Comunicato stampa del Ministero della Giustizia

1° agosto 2012

Avevo convocato un incontro con i rappresentanti dell’avvocatura per discutere del tema di un loro possibile contributo allo smaltimento dell’arretrato civile. I miei interlocutori hanno ritenuto che fosse pregiudiziale alla trattazione di questo tema sciogliere il nodo della legge professionale, preceduta dallo stralcio della posizione degli avvocati da quella di altre categorie professionali dal regolamento sugli ordini di prossima emanazione”. Lo afferma il ministro della Giustizia, Paola Severino, a conclusione della riunione con tutti i rappresentati dell’avvocatura tenutasi nel pomeriggio del primo agosto presso la sala Livatino nel dicastero di Via Arenula.

Ho manifestato la mia disponibilità a partecipare attivamente alla stesura della legge di riforma della professione forense che ne valorizzasse la specificità e di volerlo fare in tempi ristrettissimi, durante il periodo estivo, senza quindi che ciò ritardasse l’itinerario parlamentare e – prosegue il Guardasigilli –consentendo al governo di esprimere un parere più meditato sulla richiesta di sede deliberante in Commissione Giustizia della Camera. Ho preso atto di questa chiusura pregiudiziale. Sottoporrò la questione al prossimo Consiglio dei ministri che – conclude il ministro Severino – assumerà le conseguenti decisioni”.